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L'architettura dentro - Eventi - Spazio Arte Petrecca

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L'architettura dentro

Pubblicato da in Eventi ·
 
La Galleria Spazio Arte Petrecca in collaborazione con l’Associazione SM’ART – l’arte sm! e Officine Cromatiche – Fotoamatori Isernia ha organizzato una collettiva dedicata ai temi dell’Architettura Disegnata che ospiterà alcuni tra i migliori architetti del panorama nazionale.
 
 
L’inaugurazione della mostra è prevista il giorno giovedì 22 luglio 2021 alle ore 18:30. Saranno esposte le opere di 18 architetti:
 
         
Cecilia
        
Anselmi   
            
Carmelo   
        
Baglivo   
            
Stefano   
        
Canziani   
            
Brunetto   
        
De   Batté
            
Rosamaria   
        
Faralli   
            
Luca   
        
Galofaro   
            
Cherubino   
        
Gambardella   
            
Lina   
        
Malfona   
            
Antonio   
        
Pallotta   
            
Massimo   
        
Palumbo   
            
Renato   
        
Partenope
            
Margherita   
        
Petranzan   
            
Simone   
        
Porfiri   
            
Carlo   
        
Prati   
            
Franz   
        
Prati
            
Franco   
        
Purini   
            
Beniamino   
        
Servino
            
Massimo   
        
Sterpetti   
       
 
La mostra è dedicata a due importanti interpreti dell’architettura disegnata: Paola D’Ercole e Lauretta Vinciarelli.
 
La nota critica di Carmen D’Antonino, curatrice della mostra:
 
Forse si è contratto il tempo dell’attesa. Questa società fluida che abitiamo riduce il tempo del desiderare inducendoci a volere tutto e subito. Prefigurarsi degli scenari urbani per migliorare contesti di abitabilità superiore o anche per esorcizzare imminenti catastrofi globali, può servire a recuperare uno spazio di azione utile alla verifica delle idee ma anche alla cultura di progetto architettonico. Cultura di progetto, fatta di impulsi plurimi che attinge da tutti gli strati del sapere.
 
Qualunque architetto io conosca fa uso del disegno. Ma non solo in termini di “architettura disegnata”. Si può dire che il disegno è una sorta di strumento pre-comprensivo la cui potenza comunicativa arriva prima ancora della descrizione tecnica-oggettiva del progetto. Ho visto tante volte architetti provare a disegnare (presegnare) aspetti immateriali della progettazione: flussi, relazioni, vicinanze, percezioni ottiche. Come se l’idioletto avesse capacità d’espressione maggiori del linguaggio convenzionato. Forse è vero, dal momento che il disegno meramente tecnico non lascia spazio a interpretazioni, anzi funziona come un manuale d’uso, di montaggio, di costruzione. Si può dire allora che il disegno dell’architettura stimola il pensiero sull’architettura.
 
E che si sbaglia a credere che nel disegno si trovi la “forma definitiva”, tosto che l’architettura non è un problema di sola forma ma che attraverso la pura forma risolve le variabili in gioco.
 
È la riscoperta dell’orizzonte poetico su quello tecnico che riposiziona lo scopo anteponendolo al mezzo.
 
Si può dire pure che se l’architettura costruita pone l’accento sul problema dello spazio, quella disegnata lo sposta sul tempo della riflessione. Postuma. Nel senso che il disegno, essendo di natura poetica e evocativa agisce sul registro delle emozioni, le quali difficilmente trovano giustificazioni della ragione. Certamente anche l’architettura costruita provoca emozioni, ma queste coinvolgendo lo spazio coinvolgono inevitabilmente anche il corpo, quindi contraggono quello spazio di immaginazione, poiché il corpo “sente” e così facendo conquista anche lo spazio. Si pensi ai bambini per esempio che esperiscono lo spazio prima ancora di comprendere il tempo.
 
Se il disegno di natura poetica viene prima, la riflessione tecnica non può che avvenire dopo.
 
Lauretta Vinciarelli e Paola D’Ercole, sono state due grandi rappresentanti di questa “architettura di carta”. Con visioni opposte forse, l’una attraverso la rappresentazione di architetture dalla forma sfuggente, indeterminata, attraversata dalla luce e per questo di aspetto evanescente l’altra, interessata invece alle dinamiche evolutive della “città compatta”, multisegnica e stratificata. In comune tuttavia, oltre la inesauribile passione per la ricerca, hanno avuto sempre la convinzione che il “disegno” potesse essere lo strumento per ridefinire gli ambiti di competenza della disciplina architettonica, la quale, come evidentemente bene compresero le Nostre, limiti troppo circoscritti non ha mai avuto perché limiti troppo stringenti ha sempre provato ad oltrepassare.
 
 
Nel catalogo stampato appositamente per la mostra saranno presenti anche i testi del noto critico d’architettura Luigi Prestinenza Puglisi e dell’architetto Franco Purini, insieme a quelli del direttore artistico Gennaro Petrecca e del Presidente dell’Ordine degli Architetti di Isernia Francesco Dituri.


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