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TEMPORE di DANIELE CULICELLI - Eventi - Spazio Arte Petrecca

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TEMPORE di DANIELE CULICELLI

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NOTA CRITICA DI CARMEN D’ANTONINO - Daniele Culicelli di origine ciociara ma, conosciuto come il pittore della serenissima, immerso nelle sue atmosfere oniriche ed affascinato da un surrealismo senza tempo, presenta delle opere che pongono l’attenzione sul racconto di un’esperienza di un giovane artista che si forma con i suoi studi presso l’Accademia delle Belle Arti di Venezia.
 
La sua è una lunga ricerca artistica fatta di sperimentazioni, di colori caldi, di soggetti silenziosi e materiali di linee soffuse ed enigmi che evocano in noi un senso di quiete ma soprattutto di confronto con le altre realtà presenti sul vasto panorama storico - artistico. Guardando le opere dell’artista non possono che tornare alla mente passi tratti da un testo in cui si parla dei sogni di un gruppo di reclusi di Palmi riproposti in chiave artistica da Dora Garcia all’interno del Padiglione spagnolo della Biennale di Venezia. «Il beneficio più grande che si traeva dall’esperienza di Palmi non risiedeva tanto nel contenuto di questo o quel sogno, quanto piuttosto nel fatto che attraverso il sognare ci aprivamo ad un altro sguardo sul mondo, diverso da quello della coscienza ordinaria, ancorato al pensiero verbale, logico razionale».
 Le opere dell’artista rispecchiano appieno questi concetti arricchendoli con la propria identità e ripercorrendo non solo la storia della città iconica, Venezia, ma le varie fasi della storia dell’arte che hanno avuto un riscontro rilevante in molti di quegli artisti che prediligono uno dei movimenti più importanti delle avanguardie del Novecento: Il Surrealismo.
 Ricordiamo ad esempio, Marx Ernest, Dalì, Breton e le teorie di Guillaume Apollinaire, influenzati dalla lettura dell’interpretazione dei sogni che si riverbera nelle opere di Daniele Culicelli, nelle quali assistiamo ad un processo in cui l’inconscio, (quella parte di noi che emerge durate i sogni), ci dà la possibilità di osservare un mondo a sé in cui si associano pensieri ed immagini senza freni inibitori e scopi preordinati. La caratteristica principale comune a tutte le sue opere è una razionalità cosciente e la liberazione delle potenzialità immaginative del sogno per il raggiungimento di uno stato conoscitivo oltre la realtà. Il titolo della mostra “Tempore” il cui significato è legato ai tre giorni dedicati alla preghiera, poiché coincidono con l’inizio di una nuova stagione, è stato scelto per far avvicinare l’osservatore ad un tono poetico, per il quale è importante sperare senza farsi illudere dalle proprie aspettative, continuando a sperimentare e a fare ricerca nel mondo contemporaneo che ci circonda.
 
NOTA CRITICA DI GENNARO PETRECCA - Daniele Culicelli è artista sensibile, giovane, raffinato conoscitore dell’arte figurativa che contamina con la sua rivisitazione enigmatica.
Nella scia onirica del Surrealismo, Culicelli ridefinisce lo scenario pittorico aprendo la visione alle sue scenografie metafisiche in cui aleggia un latente misticismo, proiezione del suo inconscio. Artista poliedrico spazia con ottimi risultati, i suoi segnali visivi, in forme antropomorfe, animali o architettoniche le quali non sono altro che lo spunto per una riflessione dell’osservatore cui delega il compito di interpretare il suo segno sospeso tra realtà e immaginazione.
Un neo surrealista dai cromatismi velatamente romantici che dipinge ciò che il suo animo vede, che non necessita di compiacimento essendo la sua una pittura dell’essere più che dell’apparire.
 
NOTA BIOGRAFICA - Daniele Culicelli nasce nel 1994 ad Alatri, piccola cittadina tra le colline ciociare. Trascorre la sua giovinezza nel circoscritto e allo stesso tempo vivace ambiente provinciale, alternandosi tra tradizione, storia, vaste campagne ed escursioni sulle montagne sovrastanti. Per un breve periodo di tempo, cause familiari, si affaccia su una prima realtà più grande, Sondrio, ove trascorre spensierato le elementari. Poco tempo dopo fa ritorno ad Alatri, completando gli studi e acquisendo il diploma da ragioniere.
Nella scelta universitaria, Culicelli sposta la sua attenzione e curiosità sull’ Accademia di Belle Arti di Venezia, cambiando radicalmente il percorso di studi superiori precedente. Partito alla volta della Serenissima, inizia la lunga ricerca artistica fatta di sperimentazione di colori, soggetti, materiali mantenendo sempre una coerenza individuale molto forte che trova un definito riscontro nelle sue opere.  Laureatosi in pittura e arti visive presso l’Accademia, rimane a Venezia ancora per pochi anni, destreggiandosi tra opere pittoriche e composizioni musicali.  Nel 2019 approda a Roma. Si iscrive al biennio specialistico in pittura dell’Accademia di Belle Arti capitolina e continua la sua ricerca artistica, disturbata e ispirata al contempo dalla caoticità romana.




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